I trader tornano a lavorare sodo. Dopo la pausa natalizia il mercato del Forex torna in piena attività e con tutta probabilità i volumi saliranno rispetto a quanto registrato nella scorsa settimana. Secondo un rapporto della Royal Bank of Australia (Rba) le contrattazioni sul Forex nell’anno passato sono scese quasi in tutte le categorie.
“Il fatturato – si legge nel report – è diminuito di oltre il 20% tra ottobre 2008 e aprile 2009, scendendo a 2,5 trilioni di dollari, il suo livello più basso degli ultimi due anni, un movimento che si riflette in tutti i sei mercati e che indica una tendenza generale”.
Il mercato che non dorme mai, e quello più affollato del mondo, ha seguito la tendenza delle altre piazze finanziarie. In concomitanza con il trasferimento del capitale da paesi ad alto rischio a porti più sicuri il Forex ne ha beneficiato. Secondo gli analisti, però, è difficile avanzare previsioni sull’aumento dei volumi. E’ possibile che l’andamento rimarrà contenuto perché a pesare sono gli effetti delle regolamentazioni volte a ridurre “l’effetto leva” e questo inciderà principalmente sulle valute degli emergenti generando anche maggiore volatilità, comunque scesa molto dai livelli del post-trauma Lehman Brothers che indicava una ritrovata cautela da parte degli operatori.
Diamo uno sguardo ai dati macro più importanti della settimana. Domani, martedì, è atteso il Pil della Gran Bretagna definitivo per il terzo trimestre. Lo stesso giorno il dato sulla bilancia commerciale americana. Mercoledì, invece, verrà pubblicato il dato sul Pil tedesco relativo all’anno scorso, atteso in calo del 4,8 per cento. In serata la relazione della Fed nel consueto Beige Book. Il giorno seguente la Bce deciderà sui tassi d’interesse. Venerdì si attende il discorso del capo economista della Bank of Japan (BoJ) Weda Kazuo. Chiuderà la settimana l’indice Michigan sulla fiducia dei consumatori.