Il Pil del Regno Unito cala oltre le attese degli analisti a -0,4% rispetto al +0,2 previsto e la sterlina accusa il dato. Tra chi nel board della Bank of England (BoE) aveva spinto per un aumento dell’acquisto degli asset, come lo stesso Mervyn King, ha prevalso la linea “morbida” favorevole alla continuazione delle politiche di quantative easing. Intanto dal Tesoro Usa si attende un’altra mossa “non convenzionale”, obbligata ma per qualche investitore penalizzante. Geithner ha annunciato l’allungamento della scadenza sui Treasuries da 49 a 72 mesi. Tutto per rimpinguare le casse del Tesoro. Una mossa obbligata ma difficile da digerire per i fondi e gli investitori esposti sull’obbligazionario, dove si prevedono ribassi.
Veniamo ai dati macro. Nessun dato di rilievo per la giornata di lunedì, la Bank of England pubblica il rapporto sull’Asset Purchase Facility del Regno Unito cui segue discorso di Posen, membro della banca centrale. Martedì dato aggregato dell’area euro su “massa monetaria di settembre” vista in crescita del 2,1%. Dagli Usa da seguire l’indice Case-Shiller sui prezzi delle case nelle 20 maggiori città d’America (il consenso si attesta a -11,8%). In serata parlerà il ministro del Tesoro Tim Geithner da New York. Mercoledì da Berlino il dato preliminare sull’inflazione a settembre, stabile secondo gli analisti. Ancora dagli Usa nel primo pomeriggio verrà pubblicato l’indice settimanale richieste mutui, il dato precedente era in forte flessione: -13,7% a 641 punti. A questo si aggiunge il consueto report sulle richieste di sussidi di disoccupazione di giovedì. Da seguire in giornata gli interventi di Mario Draghi, governatore Bankitalia e presidente del Financial Stability Board, e Giulio Tremonti, ministro dell’Economia italiano. Nella notte di venerdì da seguire con attenzione il tasso di disoccupazione giapponese, atteso al 5,6% cui segue l’inflazione nel mese di settembre. Giornata di inflazione e disoccupazione anche per i 16 dell’Area euro. Infine, nel pomeriggio, verrà diffuso l’indice elaborato dall’Università del Michigan sulla fiducia dei consumatori, previsto in leggero calo.