La scorsa settimana abbiamo assistito a poderosi flussi di liquidità dirigersi nella direzione di vendita di dollaro americano in maniera generalizzata contro tutte le altre valute e senza notizie sul fronte dei dati macro, che anzi pochi giorni prima avevano messo in luce un mercato del lavoro in forte ripresa negli Stati Uniti.
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A fronte di una politica monetaria segnata sul fronte Fed, lo sguardo lo abbiamo gettato dunque verso elementi meno evidenti sul fronte operativo che riguardano la centralità del dollaro come mezzo di scambio da parte delle economie emergenti (vedi ad esempio la Russia in seguito alle sanzioni), come valuta di riferimento per i pagamenti internazionali e per la quotazione delle materie prime, si legge nel report di DailyFx; sempre in questa sede, ricordavamo che la Cina, oltre a detenere qualcosa come tre trilioni di titoli del debito americano, possiede nei propri forzieri quantità ingenti di dollari americani che se reimmessi nel mercato non farebbero che aumentare l’offerta di moneta alla voce circolante rendendo di fatto il biglietto verde più svalutato di quel che già è.
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E’ dunque bene porre il focus su queste tematiche tali da portare a repentine ripercussioni sui prezzi spot dei cambi valutari che, come visto, si sono comunque rivelate tecniche permettendo ingressi legati ai livelli grafici e quindi in grado di essere colte ed è questo un filone di ragionamento da curare con molta attenzione nei mesi a venire.