Nel 1971, in seguito all’abbandono del Bretton Woods Agreement, nasce il mercato monetario tra operatori: il Forex. Il valore del dollaro non è più determinato dall’oro custodito a Fort Knox e la spinta verso lo scioglimento delle valute nei confronti di qualsiasi vincolo imposto porta alla fluttuazione del valore delle monete internazionali. Durante gli anni Settanta ha inizio la vera e propria attività speculativa sul Foreign Exchange Market, in seguito alla deleguration e l’avvento del cosiddetto “libero scambio”. Ad oggi, il Forex è il mercato finanziario più affollato del mondo ed accoglie le contrattazioni di istituti di credito, governi, multinazionali, istituzioni, speculatori di professione e trader on-line. Tutti operatori che cercano di muovere il capitale investito con l’intenzione di guadagnare denaro da denaro. E’ anche per questo che – secondo i critici – il Fx avrà sempre bisogno di nuove reclute, per mantenere stabile un livello minimo di capitalizzazione reale. Le nuove tecnologie hanno rappresentato una svolta epocale per il Forex, perché con la rete il flusso di capitali è diventato continuo, fluido e potenzialmente perpetuo, raggiungendo, solo nel 1998, un volume giornaliero di 1500 miliardi di dollari, pari al 110 del Pil inglese nello stesso anno. Oggi, Londra è il polo Forex più trafficato, sia perché in posizione strategica rispetto al mercato giapponese e americano, sia per aver tenuto a balia i dollari Urss in piena guerra fredda, aprendo così la strada al mercato dell’Eurodollaro.
