La Grecia, è risaputo, rischia il default e gli investitori sono tornati a vendere euro a mani basse. Si interrompe dunque una fase positiva per la moneta unica tra metà aprile e metà maggio.
Gli analisti, dunque, registrano questo avvenimento spiacevole. D’altro canto, soprattutto da qualche giorno a questa parte, le Borse sono in balia della situazione greca che vincola gli investimenti e non lascia presagire nulla di buono visto che le trattative procedono a rilento.
Il crollo dell’euro dai top di periodo di area 1,1460 era stata favorita inizialmente dalle dichiarazioni di Benoit Coeuré, membro del board della BCE, secondo il quale l’Eurotower avrebbe accelerato il ritmo degli acquisti di titoli tra maggio e giugno in vista di una minore liquidità sui mercati per il periodo estivo.
Oggi hanno pesato le dichiarazioni rilasciate da Klaus Regling, numero uno dell’ESM (il fondo salva-stati europeo), che ha avanzato l’ipotesi di insolvenza di Atene se non si dovesse raggiungere un accordo in tempi brevi. In caso di default sul debito, la Grecia rischierebbe anche l’uscita dall’euro. Sul forex il tasso di cambioeuro/dollaro continua a perdere valore, tanto che oggi la quotazione è tornata sotto 1,09 sui livelli più bassi da quasi un mese.
Dai top di 1,1466 toccati il 15 maggio, il cambio euro/dollaro ha perso più del 5% scendendo oggi fin sotto 1,0870. Siamo ormai a un passo dal supporto di breve periodo di 1,0850, a partire dal quale potrebbe avvenire una breve correzione verso l’alto. Tuttavia, mantenendosi al di sotto della soglia psicologica di 1,10, il cambio euro/dollaro dovrebbe attrarre nuovi venditori. Nelle prossime settimane appare probabile un approdo in area 1,05 o anche sotto i minimi dell’anno di area 1,0460.