L’Eurozona vede l’incremento significativo del rischio Grexit. Il Fondo Monetario Internazionale, probabilmente stanco dei continui sbalzi di Atene sulla questione del rimborso del debito, ha lanciato un ultimatum al paese greco, al quale chiede di rispettare gli impegni con i creditori entro i tempi prestabiliti.
Dal canto suo Atene, mediante il portavoce del gruppo parlamentare di Syriza, ha fatto sapere che non ha denaro sufficiente in cassa per rimborsare la tranche di 300 milioni di euro in scadenza il 5 giugno.
Le trattative tra la Grecia e la troika (Ue-Fmi-BCE) diventano dunque nuovamente problematiche, facendo tornare in superficie lo spauracchio dell’uscita del paese dall’euro. Sul forex la moneta unica è tornato nel mirino dei venditori già da qualche giorno, tanto che il valore del cambio euro/dollaro è diminuito di circa 400 pip in appena tre sessioni di trading passando da area 1,1450 a 1,1060. Secondo David Basola, responsabile per l’Italia di Mirabaud Asset Management, il tasso di cambio euro/dollaro ha grosse chance di dirigersi verso la parità nei prossimi mesi.
L’esperto ha sottolineato che il ribasso dell’euro nei confronti del dollaro sia una tendenza strutturale, dovuta al significativo differenziale di crescita economica tra Eurozona e Stati Uniti ma anche alla diversa impostazione di politica monetaria traBCE e FED, che si prepara ad alzare i tassi di interesse nei prossimi mesi dopo aver azzerato il quantitative easing sul finire del 2014. Da un punto di vista tecnico, in caso di discesa dei prezzi sotto 1,10, appare probabile un sell-off con primo target intorno a 1,05 – 1,04. La maggior parte dei trader delle sale operative consiglia di shortare il cambio sui rimbalzi verso 1,12 – 1,13.