La Fed aggiusta il tiro. Ieri è stata pubblicata la minute relativa alla riunione del 23-24 giugno. Oltre alla decisione di lasciare invariato il tasso di riferimento tra lo 0 e lo 0,25%, la Federal reserve ha segnalato il rallentamento della recessione. Dalla relazione del Fedeal open market committee emerge che il board guidato da Ben Bernanke ha anticipato i tempi della ripresa che, seppur lenta, si farà sentire prima del 2010.
Se le previsioni sono confortanti, la condizione attuale è sotto gli occhi di tutti e la Fed non lo nasconde: mercati finanziari ancora deboli, immobiliare vulnerabile e in declino. Inoltre, il board si è spaccato sull’inflazione: secondo alcuni nel medio termine non si avranno pressioni sui prezzi, per altri, al contrario, il rischio è che il tasso d’inflazione superi addirittura il livello fissato dalla Fed. (Segno che la condizione è ancora molto incerta.)
Preoccupanti anche i dati sulla disoccupazione. Lo stesso presidente Obama aveva paventato un tasso attorno al 10% e nei giorni scorsi si è detto preoccupato per le condizioni del mercato del lavoro. Il tema desta qualche preplessità anche all’interno della banca centrale. Per questo, anche se il Fomc ha rivisto al rialzo le stime per l’anno prossimo i cittadini senza lavoro sono destinati ad aumentare ancora e la ripresa potrebbe risentirne.
