Il pil mondiale cresce ma la ripresa è discontinua. Lo dice il Fondo monetario internazionale che ha anche preparato un rapporto in cui si raccomanda ai paesi industrializzati di imporre due tasse per banche in modo da creare un cuscinetto contro crisi future ed eventuali. In un documento di 56 pagine, girato in via ufficiosa nei giorni scorsi, dal titolo “un contributo equo e sostanziale da parte del sistema finanziario” il Fmi chiarisce l’obiettivo. Primo: la Financial Stability Contribution. Una tassa pensata come fissa ma destinata a variare a seconda del rischio sistemico di ogni istituto e al rischio generale dei mercati. Secondo: Financial Activities Tax, un’imposta sui profitti e i compensi dei banchieri. L’istituto di Washington tiene però a sottolineare che si tratta solo di proposte preliminari che dovranno essere esaminate dai membri del G20, in programma a giugno. Insomma, secondo il progetto non saranno più solo gli Stati a pagare le crisi di sistema, visto il consistente aumento del debito (cresciuto in media al 40% del Pil tra i paesi industrializzati), ma anche le banche.
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