A una settimana dal vertice annuale, il Fondo monetario internazionale dovrà provare a risolvere la guerra dei cambi. Lunedì a Shanghai il direttore del Fmi, Dominique Strauss-Kahn, incontrerà il presidente dalla banca centrale cinese, Zhou Xiaochuan. I vertici dell’istituzione di Washington confermano che l’incontro era programmato e non c’è urgenza. Una visione che cerca di calmare le acque nonostante le istituzione monetarie internazionali stiano attraversando un momento di paralisi decisionale. Saranno presenti i rappresentanti delle banche centrali di tutti i continenti. L’aria è da “resa dei conti” dopo mesi di pressione sullo yuan, la valuta cinese, e lo straordianario andamento del cambio dollaro/yen, che sta mettendo in crisi l’economia nipponica. Dagli Usa, la Fed si prepara a immettere nuova liquidità, mentre la contraparte europea, la Bce, aspetta a muovere mentre affronta la crisi dei paesi più deboli dell’area euro. Intanto il partito comunista cinese riunisce i vertici a Pechino, in una conferenza che deve sistemare i piani economici per i prossimi 5 anni e designare i nuovi capi del partito, pronti a salire in carica nel 2012.
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