Si temeva un peggioramento che non è avvenuto: l’agenzia Fitch ha confermato il rating BBB per ciò che concerne l’Italia, mantenendo però l’outlook negativo. Non è di certo una consolazione per i nostri conti dato che il fatto che non si sia raggiunto un miglioramento di certo è sinonimo di qualcosa che necessita di essere sistemata.
Il downgrade per i conti italiani si sarà anche evitato, ma la soddisfazione espressa in alcuni luoghi della politica non è di certo accettabile. Questo perché la nota pubblicata da Fitch mostra come gli analisti della stessa siano molto critici per ciò che concerne l’Italia: le amministrazioni pubbliche presentano ancora forti indebitamenti, il debito estero rimane troppo elevato ed settore bancario si conferma essere debole nonostante il buon lavoro fatto sui crediti deteriorati.
Il Decreto Dignità è stato considerato da Fitch “controproducente” per la crescita ma vengono al contempo sottolineati quelli che rimangono essere i punti di forza dell’Italia come l’economia diversificata, il reddito procapite medio ed il sistema pensionistico pubblico. Parlando strettamente di dati Fitch prevede una crescita del Pil dello 0,3% nel 2019, in calo dallo 0,8% del 2018, con una crescita degli investimenti che è ridotta dello 0,4% rispetto al 3,8% dell’anno scorso: il debito pubblico arriverà fino al 132,3% della ricchezza nazionale nel 2020 e al 131,7% nel 2018. Fitch non esclude la possibilità di elezioni anticipate:
Le tensioni nella coalizione di governo e la possibilità di elezioni anticipate aggiungono incertezza sulle politiche economiche e di bilancio. Le differenze ideologiche tra il Movimento Cinque Stelle e la Lega probabilmente aumenteranno queste tensioni.
Cosa accadrà?