Il fiorino ungherese, la valuta senza dubbio più performante in assoluto di questo 2012, a seguito delle previsioni di indebolimento di fine settembre, sta compensando i guadagni ottenuti finora: in effetti, il partito del premier Viktor Orban è stato battuto ai voti per quel che concerne il taglio dei costi di indebitamento da parte della banca centrale e la divisa magiara ha subito un calo piuttosto evidente. In effetti, si è trattato del declino più consistente tra le principali economie emergenti del continente europeo, se si fa eccezione per il leu rumeno.
I tassi di interesse sono stati ridotti di venticinque punti base (-0,25%) lo scorso 25 settembre, tanto che il loro valore attuale è pari al 6,5%. D’altronde, non è la prima volta che questo istituto si trova in difficoltà simili, visto che lo scorso anno vi fu una seria minaccia alla banca centrale. La maggior parte dei trader si attende ora una ulteriore riduzione di cinquanta punti base, l’unica misura che si ritiene utile per contrastare l’inflazione e la recessione economica. Secondo alcuni analisti finanziari, poi, la questione della credibilità è divenuta sempre più importante per diversi attori di mercato.
Il fiorino si è indebolito di 0,1 punti percentuali nei confronti dell’euro, attestandosi a quota 283,35 presso la Borsa di Budapest: si tratta del secondo giorno consecutivo di perdite. Di conseguenza, il rally di quest’anno si è ridotto dal 14 all’11%, ma rimane sempre un progresso piuttosto importante. Le previsioni più attendibili parlano di una moneta che riuscirà a raggiungere quota 285 fiorini nel cambio con la valuta europea entro la fine di quest’anno, con il valore in questione che si manterrà inalterato almeno per tutto il primo trimestre del 2013. Un dato economico di cui bisogna tenere conto, però, è l’andamento dei prezzi al consumo, con un tasso di inflazione cresciuto del 6% ad agosto rispetto a un anno prima.
