E’ fuoco incrociato sulla Fed. Giovedì la commissione finanziaria della Camera dei Rappresentanti ha approvato per 46 voti a 23 la proposta di legge presentata dal repubblicano Ron Paul (Tx) e dal democratico Alan Grayson (Fl). Lo scopo, in sintesi, è aumentare il controllo statale sulla Fed, tassi d’interesse e prestiti alle banche compresi. Tutte le decisioni dovranno essere sottoposte al vaglio del Gao (simile alla nostra corte dei conti), cui la Fed già sottopone i propri libri contabili.
Provvedimento e tecnicismi a parte, due questioni emergono con insistenza. La prima: una banca centrale, e dunque un organismo privato e partecipato da altre banche, dovrà cedere parte della propria indipendenza – e riservatezza – aprendo le porte al Pubblico. Le decisioni che verranno prese saranno controllate, criticate, riviste e corrette. Fino a che punto? La politica potrà arrivare al ricatto? La Fed potrà chiedere favori in cambio? Insomma, il sistema è ibrido.
La seconda è che il malcontento verso le istituzioni finanziarie è talmente diffuso che la politica doveva prendere una decisione forte.
“Tutti quanti vorrebbero bastonare la Fed e farli passare per dei poco di buono”, ha detto il repubblicano Melvin Watt, che si è opposto alla misura di Paul. Lo scopo secondo lui è “sostanzialmente castrare la Fed, non consentendole di fare ciò per cui è stata creata”.
Ben Bernanke, governatore della Federal reserve, di è presentato parecchie volte in Campidoglio per cercare di ammorbidire qualche uomo del Congresso, ma la risposta è stata gelida. Alcuni gli hanno detto che la gente prova odio verso le istituzioni finanziarie e la politica deve dare un segnale. Altri, invece, hanno risposto che è ora di ripensare completamente il sistema americano.
“Ho fatto quel pensavo andasse fatto per far andare avanti il paese”, ha detto Bernanke a Mike Johanns, repubblicano del Nebraska. Ma al Congresso quanto fatto da Bernanke non è bastato, e tanto meno ai cittadini che chiedono una svolta. Resta da capire quale sarà la deriva del provvedimento e se ci saranno nuove scintille tra Stato e Fed, soprattutto in vista delle manovre più importanti.
[…] dovrà lasciare l’incarico. Per la Fed, invece, già da ora si prevedono tempi difficili. L’emendamento presentato al Senato da Ron Paul mette in scacco la banca centrale americana e ne vincola le scelte al dibattito […]
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