La fase economica più negativa sembra alle spalle in metà dei distretti, alcuni istituti continuano a lamentare ristrettezze nel credito mentre persiste la depressione del mercato del lavoro e l’immobiliare resta fiacco. Questo, in estrema sintesi, l’indirizzo del Beige book, il rapporto mensile della Fed sulle condizioni dell’economia americana attraverso gli occhi dei 12 distretti.
Da metà aprile a maggio le “le condizioni economiche sono rimaste deboli o sono peggiorate” mentre 5 distretti hanno “notato un’inversione di tendenza che mostra segni di miglioramento”.
In ogni caso, fa notare a Bloomberg l’analista Brian Bethune U.S. financial economist at IHS Global Insight, “non possiamo essere persuasi del fatto che la recessione sia finita o che abbiamo toccato il fondo”. Sembra quasi che l’obiettivo della Federal reserve sia quello di diffondere una cortina di serenità immotivata attraverso l’uso ossessivo della parola “stabile” (o stabilizzato), come fa notare Scott Lanman di Bloomberg, usata ben 60 volte nell’intero rapporto – un record.
L’iniezione di fiducia delle frasi iniziali del book (“inversione di tendenza”) sembrano aver favorito il rialzo della divisa americana sull’euro ($1.3970), un trend per altro già avviato nel corso dell’intera giornata di contrattazioni.