Proprio quando le riunioni della Fed stavano diventando scontate, quasi noiose, la banca centrale americana prende tutti in contropiede. Dai verbali del Fomc, il braccio di politica monetaria della Federal reserve, e’ emerso che il board ha discusso di un aumento delle politiche monetarie espansive. Alcuni membri hanno proposto ‘‘ulteriori programmi di acquisto di bond garantiti da mutui immobiliari (Mbs), solo uno era a favore di una riduzione del programma”.
Una sorpresa ma soprattutto il segnale che la politica monetaria espansiva e’ destinata a continuare, cosi’ come l’exit strategy appare sempre piu’ lontana, almeno finche’ l’economia non stara’ in piedi senza stampelle.
Per il resto il Fomc segnala che l’attivita’ economica sta “mostrando segnali di ripresa”, un’affermazione forse abusata ripetuta in ogni rapporto mensile che rispecchia, in ogni caso, l’opinione dei banchieri Fed.
Si avvicina la stagione calda dei consumi: il periodo natalizio. Un buon banco di prova per capire che piega sta prendendo la propensione al risparmio degli americani. Per adesso il Fomc si limita a dire che “a causa della crescente disoccupazione i consumi sono destinati a languire”. Il rimbalzo che si e’ registrato di recente e’ drogato dall’effetto degli incentivi e di conseguenza, aggiungo io, non rispecchia l’andamento “normale” dei consumi. Per la Fed gli stimoli iniettati nel sistema sono talmente importanti che senza di essi l’economia si troverebbe in uno stato di “considevole incertezza”, per non dire peggio.
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