Bisognerà aspettare che il mercato si stabilizzi prima di avviare la riforma per Fannie Mae e Freddie Mac, i due colossi dei mutui rilevati dallo Stato americano nel 2008 per 216 miliardi di dollari. La Casa bianca, però, tiene costantemente sott’occhio la situazione, come scritto nel bilancio di gennaio.
La ristrutturazione delle agenzie, precisa il segretario al Tesoro Tim Geithner, dovrà far parte di “una più ampia riforma del sistema finanziario immobiliare”.
“Le Gse (imprese sponsorizzate dal governo, cioè Fannie Mae e Freddie Mac) – ha spiegato Geithner – dopo la riforma non esisteranno più nella stessa forma in cui hanno operato nel passato. I guadagni dei privati non saranno più sovvenzionati da perdite pubbliche, i capitali e le sottoscrizioni dovranno essere appropriate, la protezione dei consumatori sarà rafforzata e i rischi eccessivi ridotti”.
Le agenzie comprano mutui dalle banche – non li erogano in prima battuta – per poi impacchettarli e metterli sul mercato (cartolarizzati). Ad oggi si stima che garantiscano una cifra vicina ai 5.200 miliardi di dollari.
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