Eurozona, i Sedici cercano di calmare i mercati

Alla fine di una giornata strana e convulsa sui mercati internazionali i Sedici capi di stato e di governo dell’eurozona si uniscono per cercare una linea comune per fermare il contagio della crisi greca. Per capire come sì è conclusa questa settimana di ribassi borsisitici, sotto l’attacco delle agenzie di rating, basta la cronaca dell’ultima giornata. Alle 8 (ora italiana) le agenzie battono la notizia che la Sec, l’organo statunitense che vigila sui mercati, apre un’inchiesta sui ribassi dei giorni precedenti per constatare pratiche illegali. Tutto segue l’errore di un trader che in un ordine di giovedì ha scambiato milioni per miliardi suscitando un’ondata di vendite. Alle 12 la Consob segue la sorella americana e avvia delle indagini interne per “verificare possibili anomalie o irregolarità nelle contrattazioni sui mercati nelle recenti sedute, caratterizzate da particolari turbolenze”. E poi, l’ultimo tassello: mentre la borsa italiana si avvia alla chiusura, il sistema telematico va in tilt (verrà ripristinato parzialmente circa 30 minuti più tardi). Ufficialmente si sono verificati problemi tecnici ma dalla Borsa non aggiungono dettagli. In questo contesto tocca ai capi di stato e di governo riuniti a Bruxelles arginare quella che la stampa chiama la Crisi 2, come a dire che i mercati stanno vivendo una fase simile a quella dell’autunno di due anni fa.
I sedici cercano di tamponare una situazione molto critica. Scrive Pollio Salimberi di Radiocor: “Il solo fatto che sia stata organizzato una conferenza telefonica tra i ministri economici del G7 è stata la conferma, almeno a Bruxelles, che sta montando il timore che la situazione possa sfuggire di mano alle autorità e che per questo sia sempre più necessario concordare scelte di governance economica e di supervisione rafforzata delle politiche di bilancio in tempi ultrarapidi”.