Rallenta la recessione, o almeno questo è quanto emerge dalle stime dell’Eurostat. Secondo l’istituto di statistica europeo il Pil per della zona euro, formata dai 16 della moneta unica, cala solo dello 0,1% nel secondo trimestre e del 4,7% su base annuale. Meglio rispetto ai primi tre mesi del 2009, quando il prodotto interno lordo è scivolato del 2,5%.
Confermata la crescita di Germania e Francia, entrambi i Paesi registrano +0,3%. Male invece Italia e Gran Bretagna che incassano una perdita rispettivamente del 6 e del 5,5% in un anno. Preoccupa il tracrollo della Lituania, una delle repubbliche baltiche, sotto del 20%.
Ieri ha tenuto banco anche la riunione dei ministri delle Finanze Ue, l’Ecofin. L’incontro, tenutosi a Bruxelles, è servito a preparare l’agenda del G20 dell’economia, in programma questo weekend a Londra, e stendere le linee guida per il vertice di Pittsburg (Usa) a fine settembre.
Gli osservatori più sfiduciati hanno dovuto ricredersi, le premesse per un G20 “di fatto” non sembrano mancare (altrimenti sarebbe l’ennesima beffa). Su una cosa tutti i ministri sono d’accordo: basta bonus ai banchieri. Del resto Parigi e Berlinogià marciano all’unisono, ma d’ora in poi, come ha sottolineato il finlandese Borg, “c’è bisogno di tirare fuori i muscoli“. Resta ancora da vedere cosa ne pensano a Washington.
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