Fino a qualche mese fa’ l’Europa era in crisi. Poi è stato il turno della Grecia, poi dell’Euro e successivamente della Spagna. A seguire il rischio Portogallo, il rischio Italia e quello Irlandese, con la Francia e la Germania che “stavano alla finestra” in attesa che il “ciclone” finanziario passasse anche da loro.
Arrivati a metà Giugno 2012, dopo sei mesi dall’inizio della “finta ripresa” dell’azionario che ha guidato al ribasso lo spread dell’area Euro, non si capisce più bene chi è in crisi e perchè e non si sa’ chi potrebbe uscire dall’Euro (ammesso che qualcuno voglia realmente uscire).
Dopo gli avvertimenti dell’FMI rivolti proprio all’Italia ed in attesa del G20 della prossima settimana in cui si discuterà del Vecchio Continente, Passera dice la sua sulla situazione attuale;
Tutti noi siamo delusi dalla velocita’ e dall’inefficacia dell’europa nell’affrontare i problemi, siamo in grande difficolta’, ma l’Italia si e’ messa in sicurezza con tutto quello che e’ stato fatto negli ultimi tre mesi del 2011 e nei primi mesi del 2012
Così il ministro dello Sviluppo economico riassume tutte le voci che circolano sulla situazione dell’Euro, dell’Eurozona e dell’Italia. Sul fattore rischio dell’Italia si è anche speculato fin troppo, dato che i problemi reale erano ben distanti dal quadro disegnato dai media tra spread ed altri fattori, anche se il rallentamento dell’economia è tangibile. Le misure prese dal Governo Tecnico si sono comunque meritate l’approvazione internazionale e tra i Paesi Europei siamo sicuramente inseriti nella fascia “protetta” che può ancora uscire a testa alta dalla crisi che ha investito l’Euro.
►CRISI EURO: COSA USCIRA’ DAL SUMMIT UE?
Resta il problema delle istituzioni sovra-nazionali; l’esecutivo legato all’Euro si è dimostrato completamente inadeguato ad una situazione di crisi e su questo fattore spingono le agenzie di rating Mondiali screditando quotidianamente l’area.
►CRISI EURO: LA LEZIONE DI LAGARDE (FMI)
