Durante la giornata di ieri, una volta scaduto l’effetto della media a 100 ore, la situazione sembrava aver girato a favore dei compratori almeno fino a quando Euro/Dollaro non ha sfiorato la media a 200 ore per poi girare violentemente al ribasso e bruciare in una sola candela oraria la salita delle 4 precedenti. Le vendite inarrestabili sulla scia di Wall Street (che ha disegnato lo stesso identico movimento in chiusura) sono proseguite per tutta la notte seppur con minor entità fino al supporto di medio periodo a 1.3535 che ora è resistenza valida anche per la giornata di domani. La negatività della SuperTrend insieme all’incrocio negativo di medie mobili presente anche sul grafico a 4 ore non fanno presupporre nulla di buono ma l’avvio di un ciclo intermedio imminente accende una speranza a chi ha comprato.
L’idea del laterale ad ampio range è ancora la più probabile; i due continenti sono equamente in pericolo dal punto di vista bancario e monetario, pertanto anche stabilire quale sia il cambio giusto tra i due è quasi impossibile e se non si avranno attacchi speculativi da parte di hedge found o chi per loro probabilmente si tenderà ad un equilibrio intorno a 1.30-1.40 dato che questo range si è dimostrato “giusto” per il periodo che stiamo passando.
Se da un lato ci si preoccupa per le conseguenze fondamentali dei crolli di questi giorni, dall’altro le occasioni per i trader retail sono incredibilmente numerose e redditizie; a costo di sopportare qualche reverse di troppo le soddisfazioni non tardano ad arrivare come ad esempio su Usd/Jpy dove questa notte un rialzo furioso ha portato in quota il cross superando anche la media mobile a 200 ore esponenziale per poi girare velocemente al ribasso con un movimento preciso. Ora in fase di bottom non è consigliabile prendere posizione; meglio puttosto attendere l’eventuale ritorno a 76.45 per valutare nuovi short sulla forza.