In questi giorni abbiamo parlato spesso dei cambi valutari, della presunta guerra tra le monete di riferimento sulla platea internazionale, e del ruolo che l’euro può giocare in tale contesto. Ad esser convinto dell’eccessiva forza della valuta unica europea è stato il professor Renato Brunetta, che in maniera critica esclamava, sulle pagine del quotidiano Il Giornale: “Mano libera per tutti: dollaro, yen e sterlina procedano con le svalutazioni competitive. Noi no. L’euro sopravvalutato, a trazione tedesca, rimane come sempre fuori dal mondo, fuori dalla realtà”.
Brunetta critica così l’eccessiva rigidità della nostra valuta, soprattutto dinanzi alle politiche ben più flessibili delle altre nazioni (il riferimento al Giappone è più che esplicito). “Il primo che ha iniziato a riflettere sull’euro troppo forte è stato il premier francese François Hollande, secondo il quale occorre rilanciare le esportazioni dei paesi dell’Unione ed evitare che gli sforzi che si chiedono agli Stati per aumentare la competitività delle proprie economie vengano annientati dalla quotazione della moneta, che non rispecchia più la situazione reale dell’Eurozona” – ricordava Brunetta sulle pagine online del quotidiano Il Giornale (vedi anche Visco vuole rimuovere banchieri non adeguati).
Il professore imputa poi alla forza dell’euro la causa strutturale del formarsi dei differenziali tra i paesi dell’Eurozona, con alcuni Paesi che registrano importanti surplus della bilancia commerciale, e altri che invece navigano in area deficit.
Quindi, l’attacco finale a Berlino. “E proprio la Germania” – aggiungeva Brunetta – “che basa oltre il 50% della sua crescita sulle esportazioni, è legata a doppio filo all’andamento dell’euro ed ha reagito per prima, negativamente, alle dichiarazioni di Hollande. Uno studio di Morgan Stanley dimostra che un cambio euro/dollaro sostenibile per tutti i paesi dell’Eurozona è 1,33, mentre l’economia tedesca può sopportare rialzi fino a 1,53; la Francia fino a 1,23 e l’Italia fino a 1,19. Livello massimo già ampiamente superato” (vedi anche Politica cambi euro).
Continueremo a monitorare l’evoluzione della “guerra delle valute” nei prossimi giorni.