Il cambio euro dollaro ha mostrato di essere in leggero recupero alla fine di questa settimana: una discreta notizia se si pensa che solo qualche giorno prima aveva toccato i minimi dell’anno stabilendosi intorno a quota 1,13.
Cosa sta succedendo? Le indicazioni proveenienti dagli Stati Uniti sull’economia stanno sostenendo questa leggera ripresa che se dovesse trovare una buona tenuta del nuovo livello potrebbe portare ad uno stabilizzarsi degli acquisti sulla moneta unica che sono avvenuti negli ultimi giorni. L’obiettivo? Quello di riposizionarsi sopra ad 1,14.
Come abbiamo già sottolineato, ma vogliamo approfondire, sono stati i macro Usa, dove il Superindice a luglio è salito più del previsto a spingere l’euro, insieme alla lettura preliminare della fiducia Michigan, la quale ha deluso le attese. L’unico dato che sembra non destare preoccupazione al momento è l’inflazione che contina a salire come da stime eseguite dagli analisti e dalla Fed.
Certo, non si tratta di un grandissimo recupero al momento quello eseguito dal dollaro, soprattutto se si pensa a dove si era con il cross all’inizio dell’anno, ma è già qualcosa, nonostante i dubbi di alcuni analisti che non pensano vi possa essere una ripresa netta dell’euro sul breve periodo. Anzi, per essere più precisi nel fare un esempio, quelli di ING sostengono che il cambio euro dollaro sotto 1,14 sarebbe un segno di conferma del trend ribassista in atto. Il fattore tragico? Ad essere in buona parte colpevoli di tutto ciò sono da considerare non solo la crisi della lira turca con possibili strascichi sulle banche europee ma la situazione politica in Italia: in molti si aspettano uno scontro con la BCE e l’Europa in merito alla legge di bilancio.