Le esportazioni in Italia sono calate del 25% da quando è iniziata la crisi. In agosto quelle dell’Unione europea, nel suo complesso, sono calate del 23%. A questo punto la questione valutaria si fa di estrema importanza, sia per l’agenda politica che economica dei 27. Dollaro debole e euro forte comporteranno una contrazione ulteriore dell’export tra Europa e resto del mondo. I prodotti europei non sono certo a buon mercato, o almeno non quanto quelli americani e cinesi (lo Yuan è svalutato). Per paesi come la Germania e l’Italia che hanno una spiccata vocazione per le esportazioni il problema non può certo passare in secondo piano. I ministri dell’ hanno preferito parlare di altre questioni pressanti, come il debito pubblico degli Stati da risanare entro il 2011, anche se solo per alcuni paesi. Con uno spirito sereno, si dicono fiduciosi nella ripresa, non hanno raggiunto un accordo sulla riforma della vigilanza sui mercati.