Per il cambio Euro-Dollaro si prevede una fase rialzista nel breve-medio periodo. Le medie mobili di breve e medio periodo sono ancora incrociate a ribasso con quella a lungo termine, pur tuttavia avendo preso la direzione di quest’ultima.
Il cross ha infranto tutte le resistenze poste dalla media mobile a 21 giorni e a 200 giorni, andando a toccare i massimi a 1,1246. La rottura dell’altro massimo a quota 1,1239, toccato il 4 Febbraio, lascia pensare che il cambio tornerà a testare tali livelli.
Gli indicatori tecnici sono mossi ancora tutti a rialzo. Il MFI è fuoriuscito dall’area di ipercomprato mentre il RSI si muove a ridosso di tale area. L’ADX segnala ancora una fase rialzista connotata da una buona forza visto che l’indicatore si muove intorno al valore di 30, indice di forza della direzione intrapresa dal cross.
Considerata l’assenza di market mover di rilievo in alcuni giorni di questa settimana, è verosimile che il cambio Euro-Dollaro segua l’andamento del petrolio e dei listini europei e statunitensi. Al momento si potrebbe pensare ad una fase di consolidamento del cambio, in attesa di eventi che ne possano accentuare la direzionalità.
Non si esclude che, prima di proseguire a rialzo, si assista ad un test della media mobile a 200 giorni a 1,1054. Semba tuttavia più probabile una fase laterale dalla quale il cross potrebbe fuoriuscire per andare in area 1,1385 prima e 1,1491 poi.
Intanto, durante la seduta di venerdì scorso il cambio Euro-Dollaro ha finito la sessione di scambi in ribasso, con il Dollaro americano che ha ripreso forza dopo i dati macro in chiaroscuro che hanno evidenziato un netto calo dei non-farm payrolls ma anche un tasso di disoccupazione migliore delle attese.