Forex Signals: cosa succede sull’Euro/Dollaro?

La risposta è davanti agli occhi tutti. Cosa è stato detto o fatto negli ultimi mesi che possa dare fiducia alla moneta unica Europea? Praticamente nulla, visto che è un susseguirsi di situazioni negative e di tagli di stime quindi per farla breve non c’è nulla di incomprensibile nella discesa dell’Euro. Anzi, tanto la si è cercata che finalmente inizia.

Iniziamo dalla Grecia, sempre nell’occhio del ciclone per la situazione fortemente precaria, continuiamo pensando ai massicci interventi della Bce sui titoli di Stato e per concludere possiamo semplicemente guardarci allo specchio e convenire che se l’Italia non è ai livelli della Grecia, poco ci manca; la manovra di Agosto è solo l’ultimo degli errori di una classe politica allergia allo sviluppo e gli effetti di tutti gli sbagli si sconteranno nei prossimi anni. Catastrofismi a parte, torniamo al cambio Euro/Dollaro ed al breve periodo.

Sul cross la situazione è addirittura positiva; nonostante il quadro disastroso dell’Eurozona il cambio riesce a mantenersi entro i livelli di range che da tempo accompagnano l’incertezza per l’Eurozona rispetto alla prima (ex?) economia mondiale.

Il ritorno in area 1.4272, seppur veloce e preoccupante, riporta il cambio ad appena 1 mese fa’ esattamente dove l’avevamo lasciato prima della vacanze, cancellando un mese di laterale rialzista e rispettando anche le previsioni su Usd/Jpy che attualmente sta recuperando terreno anche se con grande volatilità di breve periodo. Proprio su quest’ultimo sono concentrati gli analisti che sperano in un recupero di quota 77.65 raggiunta la scorsa ottava, da cui aprire nuove posizioni ribassiste di lungo periodo sulle aspettative di discesa che accompagnano il cambio da diverso tempo.

Bene anche Eur/Chf, dove la tendenza è stata invertita sul grafico orario e la perdita della media mobile a 200 ore ha dato il segnale atteso, cioè un’accelerazione direzionale verso il target di 1.1255 atteso per la prossima ottava.