Grazie alla pubblicazione di nuovi dati macroeconomici Usa, l’euro ha potuto chiudere la giornata di ieri in rialzo nei confronti della valuta verde, giungendo ai massimi di seduta successivamente alla comunicazione ufficiale degli elementi statistici sul mercato del lavoro nel Paese nordamericano, evidentemente molto attesi in questa seconda parte della settimana valutaria.
Stando a quanto affermato dal Dipartimento americano, nel corso del mese di luglio il mercato del lavoro degli Stati Uniti si sarebbe arricchito con altri 162 mila posti di lavoro: una crescita sicuramente positiva, ma – purtroppo – molto meno rispetto ai 189 mila posti di lavoro che gli osservatori macroeconomici attendevano per il settimo mese dell’attuale esercizio.
Nonostante il tasso di disoccupazione a stelle e strisce sia calato oltre le previsioni (al 7,4 per cento), nel corso dell’ultimo mese l’economia americana sarebbe stata in grado di creare meno posti di lavoro di quanto stimato e preferibile, dopo i 195 mila posti del mese di giugno. Secondo quanto ricordato da Reuters, il dato di luglio raffredda le attese di chi pensava che già nel corso del mese di settembre la Fed potesse avviare concretamente la fase di riduzione del programma di acquisto bond.
Subito dopo la pubblicazione dei dati macro sul mercato del lavoro Usa l’euro ha toccato i massimi da sei settimane nei confronti del dollaro statunitense, giungendo a quota 1,3345, per poi ridiscendere fino a 1,3191 grazie al positivo contributo dei dati provenienti dal settore manifatturiero americano, e le richieste settimanali dei sussidi di disoccupazione.
Il dollaro – oltre che nei confronti dell’euro – appare in parziale flessione anche nei confronti dello yen giapponese, toccando (nella seduta precedente) il livello minimo di 98,94, per poi chiudere a quota 99,53.
Per quanto infine concerne i cambi dell’euro contro lo yen e contro la sterlina, la seduta si è chiusa con un livello pari a 131,47 contro valuta giapponese, e 0,8732 contro valuta britannica.