L’apertura di oggi era molto importante per i mercati europei ed asiatici, sotto l’influenza di due avvenimenti politici molto importanti, l’uno per il futuro della moneta unica, l’altro per la politica economica del Giappone.
Partendo dal Sol Levante, la sua moneta si presenta debole durante la seduta, dopo la vittoria di Abe alle elezioni, piuttosto facile e che consentirà al governo di continuare la sua politica monetaria ed economica senza problemi. Lo yen debole spinge le esportazioni, base fondamentale dell’economia giapponese, e risolleva la borsa di Tokyo e le azioni societarie. Aumentano i profitti delle aziende giapponesi, e Abe continuerà a mantenere la sua moneta su questi livelli per continuare a consolidare l’economia.
Discorso diverso per l’euro, che non vive la stessa concordanza da parte dei pesi europei, divisi tra chi lo vorrebbe più debole, e chi lo vorrebbe più forte. Oggi perde lo 0,3% circa sul biglietto verde, e la crisi catalana continua ad essere tenuta sotto osservazione. A differenza della yen, la debolezza della moneta unica segna anche i grandi venti di incertezza sull’unità politica della UE, dove soffiano tanti venti nazionalisti e un’economia anche debole, seppur in ripresa. Ora la Catalogna perderà la sua autonomia, e allora si vedranno le reali reazioni dei mercati.