L’Euro sta toccando i suoi livelli minimi nei confronti dello yen da febbraio a questa parte. A spingere ancora in fase di deprezzamento la valuta unica europea sono stati i risultati negativi provenienti da alcuni mercati interni, come ad esempio quello spagnolo, con il rischio iberico che sta ulteriormente crescendo, soprattutto dopo che un ministro del governo di Madrid ha chiesto esplicitamente alla Banca Centrale Europea di fare di più al fine di contrastare le turbolenze del debito del vecchio Continente.
L’Euro, negli scorsi giorni, si è così trascinato sotto quota 1,30 dollari per yen, per la prima volta negli ultimi due mesi. “I mercati stanno diventando sempre più nervosi a causa della Spagna e dell’Italia” – ha dichiarato Omer Esiner, analista capo della Commonwealth Foreign Exchange di Washington – “Anche il dollaro è ora sotto pressione contro l’euro e contro altre valute di riferimento”.
A preoccupare, come detto, sono soprattutto i valori dei cds spagnoli: i credit default swap rappresentano delle polizze assicurative contro il default della controparte (in questo caso, lo Stato spagnolo). Maggiori sono i valori, e minore è il grado di solvibilità palesato dalle finanze pubbliche Considerato che il costo dei cds spagnoli continua a crescere in maniera molto rilevante, sfondando quota 6 punti percentuali, non si possono che trarre considerazioni fortemente negative sulla tenuta del bilancio pubblico di Madrid.
Il premier spagnolo Mariano Rajoy sta intanto cercando di convincere gli investitori che può trascinare le finanze spagnole al di fuori della crisi, mantenendo una situazione di controllo, nonostante le evidenti difficoltà a rispettare gli obiettivi imposti dalla Commissione Europea al precedente governo.
In crescita anche i cds italiani, che sono oramai giunti ai massimi degli ultimi due anni, intorno ai 5,66 punti percentuali per le scadenze a 10 anni.