Stando a quanto affermato dal bollettino periodico redatto dalla Banca d’Italia, le entrate fiscali sarebbero cresciute lievemente, nel corso del 2012, rispetto al precedente 2011. Gli introiti statali avrebbero infatti toccato 409,730 miliardi di euro, in incremento di 1,7 punti percentuali rispetto all’anno precedente, quando si fermarono a quota 402,784 miliardi di euro. Nel solo dicembre le entrate sono state pari a 68,895 miliardi, in flessione del 4,44 per cento rispetto ai 72,192 miliardi di euro dello stesso mese dell’anno precedente.
A crescere è tuttavia anche il debito delle amministrazioni pubbliche, seppure il mese di dicembre abbia riscontrato un gradevole passo indietro sotto la soglia psicologica dei 2 mila miliardi di euro, fermandosi a 1.988,363 miliardi. “A dicembre” – sottolineava in proposito La Repubblica – “è calato dell’1,6% rispetto al mese precedente, cioè è stato limato di 32,459 miliardi, rispetto al record storico di 2.020,822 miliardi toccato a novembre. Nel conteggio annuale, il debito pubblico italiano, da dicembre 2011 a dicembre 2012, è cresciuto di 81,517 miliardi. L’incremento – spiega bankitalia – riflette per oltre un terzo il sostegno finanziario ai Paesi dell’area dell’euro, pari a 29,5 miliardi” (vedi anche Ripresa dal secondo semestre 2013 – Draghi).
Per quanto concerne le ulteriori operazioni di principale riferimento, sono cresciute le disponibilità liquide del Tesoro (a 34,4 miliardi di euro), con cessione alla Cdp delle partecipazioni in Sace, Simest e Fintecna.
Complessivamente, tra il 2010 e il 2012 il sostegno finanziario all’eurozona è stato pari a 42,7 miliardi di euro, con il solo contributo al capitale dello European Stability Mechanism (Esm) che è stato pari a 5,7 miliardi; la quota di pertinenza dell’Italia degli aiuti erogati dallo European Financial Stability Facility (Efsf) è stata pari a 26,9 miliardi, di cui 20,8 concessi alla Grecia, 3,7 al Portogallo, 2,4 all’Irlanda.
Infine, nel 2012 il fabbisogno complessivo delle amministrazioni pubbliche è stato pari a 66 miliardi di euro, contro 63,1 miliardi di euro nel 2011 (vedi anche Recessione anche nel 2013).