Il Giappone dovrebbe agire in fretta per sostenere la sua economia vacillante e rispondere non solo con un ulteriore allentamento monetario. La stagnazione dei consumi, la forza dello yen e una difficile situazione internazionale, stanno aumentando i timori di una contrazione prima della fine dell’anno.Gli ultimi dati resi noti, hanno mostrato una rallentamento della crescita economica, con un aumento dello 0,3 per cento nel periodo aprile-giugno: il dato è infatti molto più debole delle stime degli analisti (+0,6%) e, soprattutto, di quanto visto nel trimestre precedente (+1,3%). La spesa per i consumi ha subito una battuta d’arresto mentre il persistere della crisi del debito in Europa (che non sembra risparmiare nessuno: Effetti crisi Europa su Germania) grava sulla domanda di beni giapponesi. La mancanza di ordini ha avuto un impatto sulle esportazione giapponesi, già sfavorite dalla posizione dello yen.
La Banca del Giappone (BOJ) ha davvero bisogno di fare di più. E’ probabile che il quantitative easing continuerà nella seconda metà dell’anno e che i responsabili politici della BoJ incrementeranno gli acquisti di asset per ridurre i tassi di interesse. Secobdo gli analisti, sarebbe altresì necessaria un’azione di politica fondamentale, ovvero un intervento sul mercato valutario.
Le banche centrali di Stati Uniti, Europa e Cina dovrebbero di nuovo allentare la propria politica monetaria nei prossimi mesi, per incentivare la crescita economica e la BoJ, che in una riunione della scorsa settimana ha rivisto al ribasso la prospettiva delle esportazioni e della produzione di fabbrica, potrebbe essere pronta a muoversi nella stessa direzione.
Nonostante l’economia giapponese si sia comportata relativamente bene quest’anno, soprattutto grazie alle misure di stimolo adottate per rilanciare la crescita della domanda interna, gli ultimi dati mostrano che l’impatto di tali interventi sta svanendo, mentre la crisi del debito europeo e l’apprezzamento dello yen continuano ad evidenziare i rischi per la crescita futura. Lo yen ha guadagnato circa il 6 per cento rispetto al dollaro da marzo e le preoccupazioni che la moneta possa far deragliare la ripresa economica, si stanno accentuando.
La prospettiva di un bilancio supplementare, con cui aggiungere circa 0,5 punti percentuali al PIL del Giappone e senza aumentare le emissioni obbligazionarie, entro la fine dell’anno sembra farsi sempre più strada.
Diversi fattori negativi pesano tuttavia sul futuro del Giappone. Tra questi, ad esempio, la sopensione dei sussidi governativi e il rallentamento cinese. Inoltrem non solo la congiuntura internazionale non sembra possa migliorare a breve, ma la preoccupante situazione delle finanze statali giapponese potrebbe limitare il ricorso a un nuovo sostegno pubblico.