I vincitori del decennio (2000-2010) sono Cina, India, Indonesia e Brasile. Nel complesso ospitano il 40% della popolazione mondiale. Tra questi è l’Indonesia il “gigante” della crescita. Dopo i turbolenti anni ’90, il Paese è ruscito a mantenere una media stabile del +5-6% l’anno. Segue a ruota il Brasile, poco distante in termini di espansione del Pil. In Sud America si registra anche l’ottimo risultato del Cile, che tra poco verrà inserito nell’Ocse, l’organizzazione dei paesi sviluppati.
Gli Stati Uniti hanno vissuto 10 anni a dir poco difficili: 11 settembre, Iraq, Afghanistan, Crisi economico-finanziaria. Insomma, se molti raccolgono i frutti di dieci anni di great moderation, per Washington il risultato è piuttosto magro. Le cifre, in questo caso, mentono. Gli Usa si confermano comunque la prima economia al mondo ma la loro leadership è in declino e i tempi duri non sembrano essere finiti. In affanno sul fronte economico (la disoccupazione ha superato il 10%) e diplomatico (si sta per aprire un nuovo fronte di guerra in Yemen) possiamo dire che questo decennio è stato di transizione: gli Stati Uniti sfilano per lasciare posto ai nuovi giganti della crescita.