Come noto, l’agenzia di stampa Standard & Poor’s ha annunciato il taglio di due livelli del rating. Una mossa non certo inattesa, che tuttavia potrebbe produrre un aggravio nel tentativo di “gestione” dello spread dei Bonos con gli equivalenti Bund tedeschi, oramai nuovamente in rotta sui 450 punti. Cerchiamo allora di capire quali siano state le motivazioni alla base di questa scelta da parte dell’agenzia di rating statunitense, e quali saranno le conseguenze nella guerra allo spread iberico.
“Inevitabile e atteso” – precisava in merito Rai News – “il taglio di due livelli del rating della Spagna annunciato ieri sera dall’agenzia Standard & Poor’s pesa sullo spread dei Bonos, che tornano vicino quota 450 punti, e deprime la Borsa di Madrid, con un calo che nelle prime ore della seduta sfiora l’1%” (ieri, ndr).
Ricordiamo che l’agenzia ha portato in ribasso il giudizio sul debito spagnolo dal precedente BBB+ all’attuale BBB-. Un downgrade che ha trascinato il giudizio sul merito del debito sovrano vicino al livello della spazzatura, cui potrebbe giungere presto a causa dell’outlook negativo. Le motivazioni addotte da S&P sono d’altronde piuttosto chiare, visto e considerato che Standard & Poor’s fa riferimento ai crescenti rischi sui conti pubblici di Madrid provocati da una recessione economica che sta aumentando le tensioni nella società e nei rapporti fra governo centrale e regioni autonome.
Per Standard & Poor’s, infatti, si sta indebolendo la capacità delle istituzioni spagnole di affrontare le sfide poste dalla crisi (e le difficoltà nella gestione con le regioni interne), che dovrebbe portare a un calo del Prodotto Interno Lordo pari all’1,8 per cento nel 2012 e all’1,4 per cento il prossimo anno. “L’annuncio dell’agenzia ha fatto salire il differenziale dei Bonos a dieci rispetto ai Bund tedeschi, con uno spread che al momento è a 445 per un rendimento tornato vicino alla pericolosa soglia del 6%” – conclude Rai News.
Vedi anche: perchè l’Italia non è la Spagna.
