Il lunedì del dollaro si apre con l’ennesima debolezza che preoccupa i partner commerciali. I mercati reagiscono bene comunque, ma per i nuovi dati economici provenienti dagli USA, che aveva inizialmente spinto il dollaro su.
Venerdì l’annuncio sui nuovi posti di lavoro negli Stati Uniti, con un dato nettamente migliore rispetto alle previsioni, di più del 50%. Ma i salari non crescono e i mercati temono un rallentamento della ripresa. Di riflesso, l’aumento dei tassi sul biglietto verde, in 4 fasi, è di nuovo in dubbio.
Le coppie di valute
L’indice del dollaro USA questa mattina è sceso dello 0,08% a 90,04 rispetto a venerdì. Si apprezzano euro e sterlina. La coppia EUR/USD sale dello 0,18% a 1,2329 dollari. La coppia GBP/USD va a +0,13% a 1,3871.
Per limare l’apprezzamento è intervenuto il Presidente della BCE Mario Draghi, nelle classiche dichiarazioni tese a spegnere i fuochi e ha ricordare la dannosità di protezionismo.
Anche la coppia USD/JPY scende dello 0,23% a 106,56 yen, e la coppia USD/CHF scende dello 0,21% a 0,9498.
Nei rapporti tra valute con l’Oceania, la coppia AUD/USD sale dello 0,11% a 0,7857 e la coppia NZD/USD sale dello 0,37% a 0,7307. Infine la coppia USD/CAD che va in controtendenza e sale dello 0,10% a 1,2824.