Il kiwi è abbastanza maturo in questi ultimi tempi: l’affermazione non può che riferirsi al dollaro neozelandese (“kiwi” è il soprannome della valuta), protagonista nelle contrattazioni di ieri di una performance piuttosto interessante. In effetti, la divisa oceaniana è cresciuta fino al suo livello più alto degli ultimi sei mesi rispetto al dollaro americano, una iniezione di fiducia favorita senza dubbio dal piano annunciato ieri dalla Federal Reserve (acquisti di bond e titoli di Stato per quaranta miliardi di dollari al mese). Allo stesso tempo, anche il dollaro australiano si è ben comportato nel confronto con la moneta verde, attestandosi su valori che non si registravano da almeno un mese.
Ritornando a parlare del “kiwi”, c’è da dire che quest’ultimo è stato efficacemente sostenuto anche dalle ultime decisioni della Reserve Bank of New Zealand, la banca centrale del paese che ha mantenuto inalterato il proprio tasso di interesse di riferimento. Volendo essere ancora più precisi dal punto di vista numerico, c’è da sottolineare come la moneta della Nuova Zelanda abbia guadagnato 1,2 punti percentuali, attestandosi a quota 83,10 centesimi di dollaro presso il New York Stock Exchange. I rialzi precedenti, comunque, erano stati anche dell’ordine dell’1,4%, ovvero il livello più alto in assoluto dallo scorso 2 marzo.
Per quel che concerne il raffronto con lo yen, la moneta in questione ha ottenuto un importante +0,8%. Il dollaro australiano, invece, ha fatto registrare un aumento dello 0,8% sempre nei confronti di quello americano, mentre il rafforzamento contro lo yen è stato pari a 0,3 punti percentuali. Tornando a parlare delle decisioni economiche relative alla Nuova Zelanda, il governatore della banca centrale, Allan Bollard, ha deciso insieme al suo board di non apportare modifiche al tasso di interesse ufficiale, attualmente pari al 2,5%, una percentuale che rimarrà tale almeno fino al primo semestre del 2013, come segnalato dallo stesso istituto di credito.