Il dollaro continua nella sua fase di stabilità ai massimi da 21 giorni, ma il mercato si mantiene volatile, anche se questa fase sta scemando, e gli analisti pensano ad una maggiore stabilità sistemica, per il momento. Lo si evince dal ritorno alla propensione al rischio, con la calma piatta sul fronte dazi.
Intanto i rendimenti dei bonds governativi decennali degli Stati Uniti salgono oltre 20 punti base in un mese, tornando ai massimi. Segno che la richiesta di dollari aumenta.
Le coppie
L’indice del dollaro va fino a 97,36, con i 97,71 massimi di inizio marzo. Il livello più alto da allora. Ma il dollaro mantiene una certa stabilità con le due principali valute europee, l’euro e la sterlina.
La coppia EUR/USD scende alle 14 e 30 dello 0,06% a 1,1249 dollari, mentre la coppia GBP/USD sale ora dello 0,18% a 1,3006 dollari, anche se la moneta britannica resta volatile a causa della Brexit, che dovrebbe vedere una nuova tornata di consultazioni con l’obbiettivo di far uscire il Regno Unito dalla UE il più presto possibile. La May non ha ancora trovato una soluzione, e i colloqui dovrebbero scuotere la moneta.
La coppia USD/JPY invece scende dello 0,03% e va a 111,90 yen.