Dollaro alla riscossa. Dopo un periodo fiacco durato tre mesi il biglietto verde recupera e mette a segno la miglior performance settimanale. Merito anche della Federal reserve, che terrà i tassi bassi ancora per un lungo periodo, ma non solo. Il pericolo per l’euro si chiama Grecia, questo è noto. Le voci, gli interventi, l’opinione degli esperti e, in generale, il dibattito che si è acceso durante le ultime settimane sulla possibilità di un’Unione europea senza Atene ha pesato anche sulla valuta dei 16. Il dollaro australiano, invece, è la valuta che ha accusato maggiormente il rialzo della divisa americana con un calo del 2,5 per cento a 89.02 Us cents. La banca centrale ha scoraggiato un possibile aumento dei tassi. Il funzionario, Rick Battellino, ha detto che “i tassi sono nella norma”. Anche lo Yen non ha retto il confronto con il dollaro e archivia una settimana decisamente debole. Dalla Banca centrale Giapponese (BoJ) si esclude un ulteriore stimolo all’economia. Adesso non resta che guardare gli effetti dei 10 trilioni di Yen (111 miliardi di dollari) iniettati due settimane fa.
