Il dollaro è in lieve calo su euro e yen con gli investitori cauti in vista dell’intervento di Janet Yellen in agenda domani, che potrebbe dare maggiore chiarezza sull’imminenza di una nuova stretta sui tassi d’interesse da parte dell’istituto centrale Usa.
Intorno alle 9,25 il biglietto verde scivola a 109,94 da 110,18 yen della chiusura e cede lo 0,1% sull’euro, che sale a 1,1167 da 1,1153.
La valuta americana si tiene lontano dai massimi da due mesi sul paniere di divise principali, che ha toccato nella seduta di ieri, quando l’indice del dollaro era schizzato fino a 95,661. Stamane viaggia a 95,259, in calo dello 0,1%.
Tuttavia, la prospettiva di un rialzo dei tassi Fed si fa sempre più vicina nelle aspettative degli investitori. Il cambio di passo decisivo si è avuto settimana scorsa con la pubblicazione delle minute da parte del direttivo.
Ne è venuto fuori un orientamento favorevole da parte di diversi banchieri americani ad alzare i tassi già questa estate. In questo contesto ogni segnale positivo sullo stato di salute dell’economia ameri cana è una conferma in più perché gli investitori prendano posizione in tal senso.
Ieri questi segnali sono arrivati dalle statistiche sulle vendite di nuove case nel mese di aprile negli Stati Uniti, che il consensus di mercato aveva stimato a 520mila e che invece si sono attestate a 619mila. Una sorpresa positiva che si è riflessa positivamente sulle quotazioni del dollaro, ieri sui massimi da due mesi rispetto all’euro. La moneta unica, dopo una prima parte della seduta oltre quota 1,12 dollari, ha accentuato i ribassi con la pubblicazione del dato toccando un minimo di giornata a 1,1140 dollari.
Il tema della «divergenza tra le politiche monetarie» tra una Fed orientata alla stretta monetaria e le altre banche centrali in piena fase espansiva (Bce e Bank of Japan) torna quindi a tenere banco dopo che, nei primi mesi del 2016, la Fed aveva dato ai mercati l’impressione di voler assumere un atteggiamento più prudente a riguardo.