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Dollaro in flessione

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 Il dollaro ha aperto debole sui mercati europei, per poi salire leggermente dopo che negli Stati Uniti sono stati pubblicati i dati sul mercato del lavoro nel settore privato. Buoni risultati, superiori alle attese, e quindi biglietto verde in timida risalita, anche se iniziano a pesare le voci di un avvicendamento ai vertici della Fed. I dati sul mercato del lavoro negli Stati Uniti sono molto utili per le predizioni sulle mosse del governo, che saranno annunciate venerdì. I dati segnano un incremento dell’occupazione, per il mese di settembre, per 135mila nuovi posti, 10mila in più di quanto gli analisti avevano previsto.

Ma il dollaro non decolla, dopo le voci sui possibili sostituti di Janet Yellen, non gradita a Trump perché troppo cauta sui rialzi dei tassi. A frenare la valuta statunitese è la possibilità che alla fine il presidente Trump non scelga una figura di rottura con il passato, aggressiva sulla politica monetaria, ma qualcuno di più morbido. I mercati vorrebbero un segnale forte sul rialzo dei tassi per il biglietto verde, ma non sanno ancora se Trump li accontenterà, e le voci della mattina sulla linea morbida hanno raffreddato le quotazioni.
Comunque un rialzo ci sarà, entro la fine dell’anno. L’euro, a differenza di alcuni indici, non è influenzato dalla crisi catalana e si mantiene stabile, ma le reazioni maggiori si vedranno quando, alle 21 ora di Madrid, il presidente indipendentista della Catalogna Carles Puigdemont farà un discorso alla sua regione. Lunedì poi, ci dovrebbe essere la votazione per l’indipendenza al parlamento di Barcellona.