I trader del mercato del Forex si chiedono se, con il dollaro così in forma, la Fed rialzerà i tassi o li congelerà.
Come si può rispondere a questo interrogativo?
Gli investitori hanno acquistato dollari USA in modo aggressivo durante questa settimana; con i guadagni di venerdì il biglietto verde è arrivato allivello più forte contro l’euro in 3 settimane e al massimo contro la sterlina in quasi 5 anni. Con i rendimenti dei Treasury a 10 anni che scendono e i prezzi all’importazione in calo dello 0,3%, il motivo del rialzo settimanale del dollaro non può essere attribuito alla forza dei dati. Invece, i trader si stanno affrettando a posizionarsi su un possibile aumento dei tassi di interesse a giugno.
Tutti, dalle colombe ai falchi, discutono della necessità di un rialzo dei tassi da parte della Fed con Lacker, membro votante del FOMC quest’anno, che commenta che se fosse per lui, la Federal Reserve avrebbe già iniziato la vendita di asset.
Come Dudley, ha minimizzato il recente indebolimento dei dati, attribuendolo alle intemperie.
I responsabili politici degli Stati Uniti non sono ecessivamente preoccupati per l’ultimo rallentamento della crescita di posti di lavoro e, in base al movimento dei prezzi del dollaro questa settimana, anche gli investitori non se ne sono curati più di tanto, guardando oltre i dati.
Alla luce della forza del dollaro, molti si chiedono come il dollaro possa influenzare i piani della Fed per il serraggio della politica monetaria.
A differenza della zona euro o del Giappone, gli Stati Uniti non è una economia dipendente dalle esportazioni e può quindi tollerare una valuta forte molto meglio di altri paesi.