Defiance del dollaro sui mercati orientali ed europei. Il biglietto verde è arrivato a toccare i minimi bimestrali: 1,3445 in Europa, oltre 1,35 nel Far East. Causa delle vendite la decisione da parte della Federal Reserve di incrementare la politica di quantitative easing, e cioè di produrre moneta da iniettare sul mercato tramite l’acquisto di massiccio di titoli di stato a lunga scadenza. La Federal Reserve ha deciso, inoltre, di non spostare i tassi di riferimento (tra lo 0 e lo 0,25 per cento), ma ha messo sul piatto da subito 300 miliardi di dollari per acquistare Treasury nei prossimi sei mesi, 750 miliardi per Mbs (Mortgage baked security) e 100 miliardi per bond in finanza di scopo (case, prestiti agli studenti). In questo modo il Treasury decennale ha perso di colpo 45 punti base.
La Bce, in seguito alla seconda giornata di riunione del Consiglio direttivo, si dice determinata a proseguire le operazioni di rifinanziamento in dollari in Europa. La decisione arriva in accordo con la banca centrale americana e le altre banche centrali: continuano le operazioni (a tasso fisso) di rifinanziamento in dollari della durata di sette, ventotto e ottantaquattro giorni. La Bce ha puntualizzato che le operazioni di swap euro-dollaro a gennaio sono state interrotte causa limitata domanda ma che potranno “ ripartire di nuovo in futuro se le condizioni del mercato lo renderanno necessario”.
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