Buone e cattive notizie sul mercato del Forex. Le buone riguardano il dollaro canadese. Le cattive, lo yen. La Bank of Japan ha infatti tagliato nell’ultima settimana il tasso d’interesse in Giappone, portandolo al -0,1%: per la prima volta nella storia in area negativa.
L’intento di stimolare l’economia reale a discapito dei depositi ha fatto svalutare lo yen in tutti i cambi.
Nella major dollaro-yen (USD/JPY) i trader hanno così assistito ad un’impennata impressionante, che nell’arco della settimana ha fatto salire la quotazione di 226 pip. Impressionanti gli effetti sui cross: il cambio EUR/JPY è salito addirittura di 287 pip, il cambio GBP/JPY è salito di 288.
Le buone notizie, come accennato, provengono dalla valuta del Canada. Il crollo del prezzo del petrolio sembrava aver distrutto il dollaro canadese, strettamente connesso alla commodity energetica. Il rimbalzo del greggio fino a chiudere la settimana a 33,72$ al barile ha finalmente ribaltato la situazione e sbloccato i sell su USD/CAD che sono piovuti tanto da far apprezzare il dollaro canadese di 140 pip contro quello statunitense: per la seconda settimana successiva, il Canadian dollar si conferma dunque la valuta più performante del forex tra lemajor.
La coppia sterlina-dollaro (GBP/USD) aveva interrotto la sua brusca discesa incanalandosi in un trend inclinato positivamente. Dopo tre rimbalzi al di sopra del supporto dinamico, quest’ultimo non ha retto alle vendite che hanno quindi rotto il flag: per la prossima settimana è possibile quindi che si abbia una continuazione del trend negativo dominante, con primo target il minimo dello scorso 21 gennaio a quota 1.4079.
Un rientro all’interno del canale riaprirebbe la possibilità di scenari differenti, saranno da valutare gli effetti della decisione sul tasso d’interesse della Bank of England del prossimo giovedì e gli sviluppi politici del Regno Unito in tema Brexit.