Dopo aver toccato il suo minimo degli ultimi tempi nei giorni scorsi, il cambio euro dollaro ha subito una breve ripresa grazie al calo della moneta verde, causato da dati economici deludenti rispetto alle aspettative. Saprà il conio europeo sfruttare questa debolezza temporanea?
Nello specifico si parla dei numeri relativi agli occupati del settore non agricolo Usa in settembre: il cambio si è assestato ai suoi massimi di seduta nella giornata di venerdì (1,538 dollari,N.d.R.) dopo che nella mattinata aveva toccato un minimo pari a 1,1484. E’ importante comprendere quanto il dato sull’occupazione fosse importante per la moneta verde: in pratica è venuta a mancare, seppur parzialmente, la conferma di una crescita stabile del mercato occupazionale generale statunitense come in realtà ci si aspettava dalle stime. Invece dei 185 mila posti previsti, l’occupazione è cresciuta “solo” di 134 mila unità: il dato più basso di tutto l’anno.
Tutto ciò porta in qualche modo a far calare leggermente le aspettative relative alla tabella di marcia delle strette monetarie: un fattore non positivo per l’economia statunitense visto che sono state proprio le attese di nuovi rialzi dei tassi di interesse previste per dicembre e poi ancora nei mesi successivi, ad aver stimolato il rialzo del dollaro nelle passate sedute.
E per quanto l’Europa ovviamente non cerchi il supereuro perché tanto deleterio per l’economia del continente quanto una moneta troppo debole, appare evidente che se il cambio euro-dollaro si stabilizzasse un pochino, il mercato ne risentirebbe positivamente. Sarà curioso vedere cosa accadrà questa settimana, anche il virtù della manovra finanziaria italiana da approvare.