Il dollaro australiano è sceso al suo livello più basso degli ultimi otto mesi: la valuta oceaniana ha risentito in maniera negativa dell’ultimo report nazionale, il quale ha messo in luce come siano calate in maniera inattesa le approvazioni di prestiti immobiliari (vedi anche Prosegue il momento negativo del dollaro australiano). Di conseguenza, è aumentata la speculazione circa il possibile taglio dei tassi di interesse nel corso di quest’anno da parte della Reserve Bank of Australia.
Il rallentamento di Aussie e del dollaro neozelandese sono stati i peggiori in assoluto tra le sedici più importanti divise a livello internazionale, anche e soprattutto a causa della lenta espansione dei servizi industriali cinesi. In effetti, non bisogna dimenticare che l’ex Impero Celeste rappresenta il maggior partner commerciale sia per Canberra che per Wellington. Gli ultimi dati continuano a raffigurare un’immagine di una economia domestica piuttosto debole. Nel dettaglio, il dollaro australiano ha perso 0,8 punti percentuali nel corso delle contrattazioni presso la Borsa di Sydney, giungendo così a quota 1,0125 rispetto alla moneta verde. Il peggior livello dal 12 luglio scorso, invece, è stato raggiunto a quota 1,0117. Anche nei confronti dello yen è stata registrata una perdita dello 0,9%.
Per quel che riguarda il Kiwi, invece, il declino è quantificabile in 0,6 punti percentuali rispetto al dollaro, con una delle quote più basse dal 31 dicembre ad oggi. Si parlava del real estate in precedenza e in effetti le approvazioni di prestiti immobiliari sono scese a gennaio per il secondo mese consecutivo. Nel dettaglio, il numero di permessi per costruire o rinnovare degli edifici e appartamenti è sceso del 2,4% rispetto a dicembre. La banca centrale australiana dovrebbe lasciare il suo tasso principale fermo al 3%, anche se non mancano le previsioni diverse per quel che riguarda il meeting di domani (nell’ultimo anno vi sono state riduzioni complessive per 1,75 punti percentuali).