Il dollaro continua a mostrare segnali di debolezza dopo le ultime mosse (caute) della Federal Reserve. Mosse che hanno, in altri termini, favorito l’Euro e le altre major pips.
Il cable al momento veleggia in area 1,3230 e secondo alcuni analisti il cross è destinato a permanere dentro lo stretto rettangolo compreso fra i 1,33-1,3058 almeno fino al 4 agosto, quando si riunirà la Bnak of England per decidere sui tassi di interesse. Secondo le stime degli esperti il mercato si aspetta un taglio dei tassi di circa 25 punti base.
Nella giornata di venerdì il cambio euro/dollaro ha compiuto un veloce rimbalzo tecnico e si è portato a ridosso della resistenza posta a quota 1,12. Nonostante questo recupero la situazione tecnica di breve termine rimane ancora contrastata, anche se l’analisi dei principali indicatori quantitativi evidenzia un interessante rafforzamento della pressione rialzista. Positivo pertanto il superamento di quota 1,12 in quanto può innescare un ulteriore allungo, con un primo target a 1,1245-1,1250 e un secondo obiettivo a 1,129-1,295. Pericoloso invece il ritorno sotto 1,1050 anche se sarà soltanto il cedimento di 1,0950 a fornire un nuovo segnale ribassista.
Nella fattispecie, il cross tra Euro e Dollaro ha esteso il proprio rialzo in seguito al dato sul Pil Usa del secondo trimestre, decisamente inferiore alle attese, che alimenta i dubbi sulla possibilità che la Fed trovi spazi per un intervento restrittivo sui tassi prima della fine dell’anno.
La prima rilevazione sul Pil Usa del secondo trimestre indicava una crescita dell’1,2% annualizzato, che ha smentito le aspettative di un’accelerazione dopo il +1,1% registrato nella prima frazione dell’anno. Le attese degli economisti erano per un +2,6%.