Fase di mercato particolarmente negativa per il dollaro americano, che fino a qualche giorno fa sembrava uno schiaccia-sassi sul mercato forex. A mettere al tappeto la divisa americana sono state le dichiarazioni di Ben Bernanke, a seguito della lettura dei verbali dell’ultima riunione della FED. Il numero uno dell’istituto monetario di Washington ha dichiarato che i tassi di interesse resteranno fermi vicini allo zero per un periodo ancora molto lungo, anche se dovesse prendere il via il piano di riduzione degli stimoli monetari da 85 miliardi di dollari al mese.
Sul forex il tasso di cambio euro-dollaro è passato in poco tempo dal minimo a tre mesi di 1,2755 al massimo più alto da quasi tre settimane a 1,3206. Il biglietto verde è in profondo rosso anche nei confronti di altre valute. Il cross sterlina-dollaro è tornato a 1,5220, dopo che tre giorni fa era crollato in area 1,48. Va giù il cambio dollaro-yen, che approda in area 98,20. Sell-off anche per il tasso di cambio dollaro-franco svizzero, che passa a 0,94 da 0,9750.
Intanto ieri il dato sui sussidi per la disoccupazione negli Stati Uniti ha mostrato un netto peggioramento. Nella settimana terminata il 6 luglio, il numero di americani che hanno fatto richiesta di sussidi è cresciuto di 16mila unità a 360mila, sui livelli più alti degli ultimi due mesi. Gli analisti finanziari si aspettavano una crescita fino a 349mila unità, dalle 344mila della settimana precedente. Il risultato è comunque inferiore alle 400mila unità, soglia considerata limite per valutare se l’economia è in una fase di stallo.
Se il dollaro soffre sul forex, a Wall Street gli indici azionari viaggiano col vento in poppa. Ieri nuove importanti performance degli indici Dow Jones e S&P500, che hanno guadagnato rispettivamente l’1,11% e l’1,36%. Entrambi sono ora a un passo dai massimi storici. Sul forex, invece, il biglietto evrde dovrebbe restare debole, anche se ha perso fino a 400 pip in due giorni nei confronti della moneta unica.