Home Economia Dividendi 2012 deludenti secondo Standard & Poor’s

Dividendi 2012 deludenti secondo Standard & Poor’s

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 Dividendi “magri” anche per il settore bancario; dopo le brutte notizie sugli assicurativi e su altre realtà come Enel, che preferiscono investire piuttosto che accontentare gli investitori, secondo il rapporto pubblicato da Standard & Poor’s anche il settore bancario avrà dividendi praticamente nulli nel 2012 e molto bassi negli anni a venire.

Molte banche italiane, così come nel caso delle controparti degli Stati Uniti e dell’Europa, sono cresciute velocemente in dimensione negli ultimi due decenni. Hanno pagato un premio per l’acquisto di business, in un momento in cui le stime sull’economia e sulla crescita apparivano maggiormente positive Dopo anni di fusione e di acquisizione, le banche italiane sono tra coloro che al momento stanno effettuando aggiustamenti strutturali nel contesto e operativo e considerando le condizioni economiche profondamente differenti

Con queste parole l’agenzia di rating spiega le sue previsioni sul settore bancario Italiano, senza a dir la verità aggiungere nulla di nuovo alle previsioni. Anche se la speranza di avere un dividendo nel 2012 era ancora accesa, nella realtà dei fatti sarebbe stato improponibile pensare di ricavare molto dalla distribuzione dei dividendi 2012; il Paese ha sofferto per tutta la seconda metà del 2011 dopo che la crisi dei sub-prime aveva minato il settore sconvolgendo il mondo finanziario e l’accesso al credito. Mentre il 2011 si chiudeva con il record per lo spread tra Btp e Bund, tanti investitori giravano i portafogli orientandoli alle nuove realtà ed ai settori emergenti, nella speranza appunto di evitare di passare un anno senza dividendo e puntando su un settore disastrato.

BORSE IN RIPRESA, BENE IL SETTORE BANCARIO

La vera sorpresa sono le aspettative di lungo periodo di Standard & Poor’s; se per il 2012 era quasi scontato che i dividendi sarebbero stati praticamente inesistenti, per gli anni a venire il discorso è ben diverso da quello che ci si aspettava. Secondo l’agenzia di rating più importante del mondo sembra che anche il 2013 ed il 2014 potranno avere sorprese negative in questo senso dato che la ristrutturazione del settore richiederà più di un anno per essere compiuta.

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