Home Economia Distribuzione alimentare: il Gruppo Di Cosimo lascia il GILDA

Distribuzione alimentare: il Gruppo Di Cosimo lascia il GILDA

0

A pochi mesi dall’insediamento del Consiglio di Amministrazione, interamente abruzzese e di prestigio, il Gruppo di Cosimo – da più di 40 anni leader nella logistica innovativa per la consegna sostenibile “fino all’ultimo miglio” – cede la propria partecipazione nel GILDA. Cioè, nel Gruppo Italiano Logistica Distribuzione Alimentare, creato proprio da Di Cosimo grazie alla collaborazione con Foodquote.

Cos’è successo

Come si legge nel comunicato pervenuto in Redazione, il Gruppo Di Cosimo aveva presentato al CdA un Piano industriale “ambizioso”: oltre 3 milioni di euro di investimento nella ZES Abruzzo, costituita nel 2020 e virtuosa come impiego delle risorse PNRR, per “uno sviluppo a carattere nazionale e internazionale”. L’Assemblea non ha però inteso approvare il progetto – ragione per la quale, preso atto della mancata comunione di visione, il Gruppo ha deciso di cedere la propria partecipazione e di uscire dall’assetto societario. Con i ringraziamenti sia ai soci, per quanto “fatto insieme in questi anni”, sia al Presidente Florio Corneli – storica guida di Federmanager Abruzzo e Molise – “per l’impegno e la professionalità messa in campo”.

Al momento dell’insediamento del CdA, quest’anno a marzo, GILDA poteva contare su partner come Banca Intesa, RTI di Mediaset e Digital Magics – quest’ultima, noto incubatore di start-up innovative: competenze e capacità messe a sistema, per affrontare e vincere la sfida del foodtech nei mercati italiani e internazionali. Un comparto ad alta potenzialità di crescita per l’alimentare Made in Italy e in particolare per quello abruzzese, di servizi ad alto valore tecnologico per la conservazione, il confezionamento e la distribuzione capillare grazie alla logistica “5.0”. Ma era il Gruppo Di Cosimo a fare da “motore” principale, tanto che il neo presidente Corneli aveva dichiarato:

«Ci sono tutti i presupposti per fare un gran bel lavoro. Avremo una particolare attenzione verso la sostenibilità, parola che ci richiama tutti a un atto di responsabilità verso l’ambiente e le generazioni future. Movimenteremo le merci, grazie al know-how del Gruppo di Cosimo, con la minor emissione possibile di CO2»

GILDA sarebbe potuto diventare il primo logist supplier del Centro Italia. Ora, questa prospettiva cambia.

La dote del Gruppo Di Cosimo

Parliamo di una realtà di peso nel panorama abruzzese e non solo. Infatti, il Gruppo Di Cosimo figura tra le imprese entrate in ELITEil programma internazionale di Borsa Italiana, nato nel 2012 in collaborazione con Confindustria. Non solo: il Gruppo e il suo fondatore, Antonio Di Cosimo, sono membri della Fondazione Industria Responsabile Hubruzzo – che nel suo manifesto valoriale include l’umanesimo industriale, la condivisione dei saperi e l’economia circolare. 

Infatti, con meno di 200 dipendenti, il Gruppo spinge molto sulla ricerca e l’innovazione. Tanto da annunciare a gennaio 2021, in risposta ai problemi posti dalla crisi pandemica, “la sfida abruzzese ad Amazon”: un proprio portale di vendita e consegna dei prodotti agroalimentari regionali, su tutto il territorio nazionale, grazie a un sistema avanzato di stoccaggio e di consegna a temperatura controllata. Realizzando, nel frattempo, cinque progetti innovativi: 

  • Brevetto Leonardo, per il trasporto ecosostenibile e smart;
  • I-Mule, per la movimentazione sicura delle merci;
  • Arald, di integrazione della Realtà Aumentata (AR) in modo da garantire una maggiore sicurezza sul lavoro;
  • Agorà, per la riduzione dei costi;
  • Healthy Cold Logistics, come soluzione innovativa per la catena del freddo.

E ancora: le tre società contenute, alcune delle quali aderenti al Polo Innovazione Automotive Abruzzo, sono in grado di gestire direttamente l’intero processo. Dalla intra-logistica curata da Ceteas all’automazione e i sistemi integrati hardware-software di Abalog e la vendita e la manutenzione di CarellOne

Un know-how importante. Peraltro, in una Regione vitale e in crescita – anche come prodotti alimentari – e che oggi è quarta per export, con un ritmo tre volte maggiore di quello medio nazionale.