Hanno trovato recente pubblicazione i dati Istat relativi all’andamento della disoccupazione nel mercato italiano. Stando a quanto affermato dall’Istituto Nazionale di Statistica, nel corso del secondo trimestre del 2012 il tasso di disoccupazione avrebbe toccato il massimo dal 1999 ad oggi, con una base mensile al 10,7%, come a giugno, e con un valore complessivo per il secondo trimestre 2012 pari al 10,5%, in crescita di ben 2,5 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Un dato, quello fornito dall’Istat, che conferma quanto l’Italia sia ancora nel pieno della propria crisi occupazionale, e come si stia deteriorando il mercato del lavoro nazionale, con i dipendenti a termine che sono ora pari a 2 milioni e 455 mila unità, per i massimi livelli dal 1993 ad oggi. Aggiungendo a tale ambito anche i collaboratori (pari a 462 mila unità), ne consegue che dal novero degli occupati occorre assumere un dato di precarietà vicino ai 3 milioni di unità.
Il tasso di disoccupazione di luglio rimane stabile intorno al 10,7%, per lo stesso livello di giugno, ma per il record da gennaio 2004 ad oggi, quando l’Istat ha avviato le serie storiche mensili. Su base annua, invece, l’incremento del tasso di disoccupazione – come già indicato – è stato pari al 2,5 per cento. Complessivamente, le persone senza un posto di lavoro sono 2 milioni e 764 mila unità, mentre le persone in cerca di un’occupazione sono addirittura cresciute del 33,6 per cento a 695 mila unità.
Purtroppo, la situazione peggiore (vedi anche Ocse: tasso disoccupazione allarmante), come era lecito attendersi, riguarda i giovani. I senza lavoro di età compresa tra i 15 e i 24 anni, a luglio, sono pari al 35,5 per cento, in incremento di 1,3 punti percentuali sul mese di giugno e addirittura di 7,4 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Su base trimestrale, la disoccupazione ha toccato un picco del 48% nel comparto femminile del Mezzogiorno.