Proseguono oggi i nostri periodici appuntamenti con gli indicatori macroeconomici di principale riferimento. È la volta del tasso di disoccupazione, con l’Istat che ha affermato che il livello è rimasto stabile pari al 10,7 per cento, con lo stesso livello di luglio e di giugno, con conferma delle soglie più elevate da gennaio 2004 ad oggi, e con un incremento del 2,3 per cento su base annua. Il tasso di disoccupazione giovanile (calcolato sui senza lavoro tra i 15 e i 24 anni) è pari al 34,5 per cento, in calo di mezzo punto percentuale su luglio, e una crescita del 5,6 per cento su base annua.
“Ad agosto gli inattivi, cioè coloro che non hanno e non cercano un lavoro” – affermava poche ore fa La Repubblica nella sua edizione on line – “sono tornati ad aumentare su base mensile dopo circa un anno, infatti non si registrava un rialzo congiunturale da settembre 2011. L’istituto di statistica sottolinea che rispetto a luglio si registra un aumento di 92mila unità (+0,6%) e si tratta quasi esclusivamente di donne: il tasso di inattività sale al 36,3%”.
Per quanto concerne l’eurozona, l’Eurostat ha reso noto che il tasso di disoccupazione di agosto ha toccato l’11,4 per cento, per la soglia più alta dalla creazione della moneta unica ad oggi, e in rialzo rispetto al dato di luglio, quando era pari all’11,3 per cento. “Ai massimi livelli anche il tasso nell’Ue a 27 paesi, al 10,5%” – afferma l’Eurostat – “Un anno fa, ad agosto 2001, il tasso di disoccupazione nei 17 era al 10,2%, mentre nei 27 era al 9,7%. Complessivamente, Eurostat stima in 25,466 milioni i disoccupati in Europa, di cui 18,196 milioni nell’eurozona, segnando un ulteriore aumento rispetto a luglio di 49mila unità nei 27 e di 34mila nei 17. Grecia e Spagna si confermano i paesi con il livello di senza lavoro più elevato (rispettivamente 25,1% e 24,4%). Un dato “inaccettabile” per la Commissione Ue che ha invitato gli Stati membri ad agire e “mettere in atto urgentemente” le raccomandazioni Ue”.