Proseguiamo oggi la nostra carrellata di principali indicatori sociali ed economici con un focus relativo al mercato del lavoro e al tasso di disoccupazione in Europa. L’occasione ci è fornita dall’annuncio dell’Istituto di Statistica che – in proposito della disoccupazione giovanile – ci rivela come il dato sia giunto oramai al livello più elevato dall’inizio delle serie storiche trimestrali (1992): il tasso di disoccupazione per i giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni ha infatti toccato il 37,1 per cento, mentre i ragazzi e le ragazze in cerca di lavoro rappresentano oltre i 10 per cento di quella fascia di popolazione.
Uscendo dal settore dei soli giovani, e abbracciando invece un dato più generale, rileviamo come complessivamente a novembre il tasso di disoccupazione in Italia sia rimasto stabile, su livelli alti (11,1%), in incremento di 1,8 punti percentuali su base annua e per la soglia più elevata dal 2004, avvio delle serie storiche mensili. Elementi statistici che hanno portato l’Unione Europea ha definire la situazione sull’occupazione italiana come molto rischiosa, e potenziale fautrice di una ricaduta nella “enorme trappola della povertà”.
Tornando alle statistiche, il tasso di disoccupazione maschile è cresciuto di 0,1 punti percentuali a 10,6 punti (+ 2,2 per cento in dodici mesi). Cala invece di 0,2 punti percentuali il tasso di disoccupazione femminile, che rimane comunque più elevato (12 per cento), in incremento di 1,2 punti percentuali su base annua (vedi anche Previsioni disoccupazione Eurozona 2013).
Per quanto concerne gli inattivi, ovvero coloro che non fanno parte della forza lavoro e pertanto né hanno svolto di recente un’attività, né hanno effettuato almeno un’azione attiva alla ricerca di lavoro, il numero della categoria dei 15 – 64 anni è in crescita di 0,3 punti percentuali rispetto la mese precedente. In crescita di 0,1 punti percentuali rispetto a ottobre 2012 il tasso di inattività, ora pari al 36,1 per cento (ma in calo di 1,2 punti su base annua).