Non accenna a rallentare la crescita del tasso di disoccupazione italiano. Anzi, stando a quanto prevedono le più attendibili e autorevoli analisi, la popolazione si dovrà presto rassegnare a vedere un tasso superiore al 12%, contro l’odierno 11,1%. A tanto ammonta infatti il tasso calcolato secondo le stime provvisorie dell’Istat, in incremento di 0,3 punti percentuali rispetto a settembre e di 2,3 punti percentuali rispetto ad ottobre 2011. Ad ottobre gli occupati sarebbero altresì ammontati a quota 22,930 milioni di unità, stabili su settembre ma in calo dello 0,2 per cento (o 45 mila unità) su base annua.
Gli elementi negativi non finiscono tuttavia qui. “Nel terzo trimestre” – riassume infatti il quotidiano torinese La Stampa – “i dipendenti a termine sono 2 milioni 447 mila a cui si aggiungono 430 mila collaboratori, sommando le due categorie si arriva a 2 milioni 877 mila lavoratori precari, il massimo dall’inizio delle serie trimestrali relative, dal III trimestre 2004. Se si guarda solo ai dipendenti a tempo il record è dal III trimestre ’93”.
Male anche l’andamento dell’occupazione per i più giovani, visto e considerato che tra i 15-24enni le persone in cerca di lavoro sono 639 mila e rappresentano il 10,6% della popolazione in questa fascia d’età. Ad ottobre il tasso di tale target di popolazione era pari al 36,5 per cento, in crescita di 0,6 punti percentuali su settembre e di 5,8 punti percentuali su ottobre 2011 (vedi anche il nostro focus sul blog politico-economico Politica Live, contenente tutti gli aggiornamenti dell’ultima ora sui temi più caldi del momento, dal titolo Disoccupazione ottobre 2012).
Secondo quanto affermato dal segretario Cgil, Susanna Camusso, il futuro sarà ancor più nero, visto e considerato che “il 2013 sul lato dell’occupazione sarà ancora più pesante del 2012, che già è stato l’anno più pesante di questi anni di crisi (…) Non essendo intervenuti con risposte ai fattori che determinano le difficoltà l’effetto è moltiplicatore” – ha poi concluso il segretario del sindacato.